la spesa, la cambusa, il frigorifero e il congelatore… e un burger di riciclo
broccolo&carota ♦ 3 settembre 2014 ♦ 7 commenti
La mia amica mi dice che gli ingredienti delle mie ricette sono strani e mi chiede l’elenco dei prodotti che uso per poter fare una spesa mirata prima di preparare un dolce. Il mio amico ha un sacco di dubbi su cosa comprare e dove comprare, non trova e chi non trova, sta cercando nel posto sbagliato. Per questo mi sono decisa a scrivere questo post che riguarda l’organizzazione della cucina.
Nella lista degli ingredienti della ricetta non specifico se il prodotto è bio, di agricoltura biodinamica, oppure no questo perché non influisce sulla riuscita della ricetta.
Rimando a ognuno di voi, e alle proprie possibilità di acquisto dei prodotti bio o da agricoltura biodinamica che sono più sani ma costano di più.
Per quanto riguarda la spesa potete trovare prodotti bio anche in reparti specializzati nei supermercati oppure potete rivolgervi ai supermercati del bio.
Se avete amici con un orto siete fortunati, se avete un piccolo balcone, che non sia esposto a nord e avete il pollice verde e tanta buona volontà siete altrettanto fortunati. Seminate e raccoglierete!
Qualcuno tra le vostre conoscenze ha un piccolo terreno con piante d’ulivo e ha appena terminato la raccolta, si è preparato l’olio extravergine d’oliva, forse ne ha un po’ anche per voi.
Alcune verdure e frutti che vengono da lontano e impossibile averle bio e certo non sono a chilometrozero, anche se ultimamente alcune verdure di paesi lontani vengono coltivate anche alle porte di Milano per soddisfare la richiesta degli extracomunitari che vivono in città. Queste ci portano sapori e odori da sperimentare per arricchire la nostra cucina. Per quanto riguarda banane e ananas e altri frutti tropicali cercateli con il marchio fairtrade o equosolidale, perché ognuno abbia il giusto.
Nutrire Milano e Nutrire la città che cambia
Potete rivolgervi anche ai G.A.S. (gruppi d’acquisto solidali) per avere buoni prodotti a un prezzo che soddisfa sia il produttore che il consumatore.
Guardate bene le verdure che state acquistando con occhio attento capirete da quanto tempo hanno abbandonato la madre-terra. Ad esempio, il sedano deve stare ben dritto come un soldatino se è fresco ma se s’inchina alla gravità non è stato colto da poco. Cosi, le carote, che sono delle radici, se il gambo della piantina è verde e le sue foglie non sono appassite è sicuramente fresca.
Così si può dire di altre verdure come i rapanelli che spesso vengono venduti senza le foglie, cosa che non ci permette di capire se il prodotto è fresco e non ci consente nemmeno di prepararci un buon pesto con le sue foglie!
Buon segno e trovare degli ospiti nell’insalata come le lumachine o le forbici. Buon segno è avere frutta non perfetta (la natura non usa stampi) con piccioli verdi e non secchi.
Quando volete usare nelle vostre preparazioni la buccia e bene che questa sia bio: ad esempio la zucca, e gli agrumi. Per una cucina del recupero e bene partire da prodotti bio o di agricoltura biodinamica.
In ogni caso cerchiamo il più possibile di avvicinarci a un cibo sano che deve avere le seguenti caratteristiche:
1 essere di stagione Mi sono sempre chiesta che senso ha mangiare le ciliegie a Natale! Se non sapete (ahimè, qualcuno ha dimenticato la stagionalità!) Potete guardare la tabella che ho rubato al web.
2.essere fresco Se il cibo è bio ma è vecchio che affare è?
3.essere bio o di agricoltura biodinamica
4.essere di produzione locale, il chilometrozero. Arriva più in fretta, è quindi più fresco, ecologico perché il suo trasporto comporta meno strada, meno carburante, meno inquinamento. Certo è che le arance in Val d’Aosta non si trovano!
5.a filiera corta Meno passaggi dalla produzione al consumatore. Più fresco e meno caro!
Per quanto riguarda la cambusa controllate le date di scadenza dei prodotti. Ci sono due diciture:
1.da consumarsi entro il…
2.da consumarsi preferibilmente entro il…
Per quanto riguarda la seconda non buttate il prodotto ma osservatelo, annusatelo e se è ok cucinatelo!
Cucinate la quantità di cibo che mangiate, nel caso vi avanzasse del cibo congelatelo. Capita sempre quel giorno in cui non si ha tempo per mettersi ai fornelli. In alternativa potete sistemarlo in frigorifero e trovare una buona idea per riciclarlo il giorno dopo. Con gli scarti delle verdure si possono preparare ottime zuppe o sughi per le paste. Nel blog trovate alcune ricette nella categoria recupero.
La cambusa qui sotto è quella che vi consente oggi di eseguire le ricette del blog, ad esclusione dei dolci e delle ricette indiane, mi riservo un altro post per queste due categorie. Naturalmente è in evoluzione, dovrete tenerla aggiornata.
la cambusa dei cereali, dei non-cereali e le loro farine:
-riso Carnaroli, riso Carnaroli integrale
-farina di grano integrale KHORASAN conosciuto con il marchio di KAMUT® per saperne di più leggete qui -pasta di grano khorasan integrale
-farina di mais -pasta di mais
-farina di riso -pasta di riso
-cereali integrali di farro -farina integrale di farro -pasta di integrale di farro
-miglio
-farina di segale integrale
-quinoa – quinoa soffiata
-amaranto – amaranto soffiato
la cambusa dei legumi freschi o secchi a seconda della stagione:
-ceci -farina di ceci
-piselli
-soya gialla
-fagioli (borlotti, cannellini)
-lenticchie nelle diverse varietà
-fave
-urid dall
-tofu *derivato dal latte di soya
la cambusa dei sapori e degli odori:
-sale marino integrale (ne esistono diverse varietà) ed erbe fresche di stagione o congelate:
-alloro
-basilico
-coriandolo
-curry
-finocchietto
-maggiorana
-prezzemolo
-rosmarino
-salvia
-timo
la cambusa degli oli:
-olio extravergine d’oliva e.v.o.
-olio di riso
-olio di semi di girasole spremuto a freddo
-olio di mais
-olio di semi di sesamo
la cambusa dei semi:
-semi di girasole
-semi di sesamo
-semi di zucca
La ricetta è giusto una ricetta di riciclo fatta con le buccette delle fave che togliamo dopo averle cotte… ecco un modo per riutilizzarle:
burger di bucce di fave
Ingredienti:
-300 g. di bucce di fave congelate –da scongelare
-220 g. di carote
-1 scalogno
-85 g. di farina di mais
-1/2 cucchiaino di curcuma
-1/2 cucchiaino di buccia essiccata di arancia
-olio e.v.o. q.b.
-sale marino integrale q.b.
Procedimento:
affettate lo scalogno, sbucciate le carote e tagliatele a rondelle. In una padella versate l’olio e aggiungere lo scalogno, le carote e le bucce delle fave. Aggiungete le curcuma, mescolate. Cuocete coperto avendo cura di aggiungere acqua calda se si asciuga. A cottura completata con l’aiuto del mixer riducete il tutto a purea, salate e aggiungete la farina di mais. Mescolate bene. Il composto deve rimanere lavorabile. Aggiungete la buccia d’arancia essiccata. Mescolate. Con l’aiuto del coppapasta preparate i burger e sistemateli su una teglia da forno. Infornate a 180°C per circa 20 minuti. Se siete abili potete, con l’aiuto di una spatola, girali a metà cottura in modo che si dorino bene da tutte due le parti.
Seguirà la lista dolce della spesa e lo speziario: abbiate pazienza!
- Pubblicato in: fave♦la dispensa♦Recupero♦Secondi piatti♦vegan burger
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Complimenti lavoro splendido, esauriente, .